Nella regione dei due nomi e dei due mari ogni cosa ha ancora un sapore genuino, ogni parola ha un peso, ogni comunità ha saputo conservare la propria memoria e ne ha fatto tesoro. La lentezza è un valore, la bellezza è identità, il verde ed il giallo dei suoi campi sono autentici, proprio come devono essere: tutto ciò non grazie a fortuite coincidenze ma perché frutto di un lavoro costante, quotidiano, della fatica delle mani e del sudore della fronte di chi vive ai confini dei sogni e non demorde mai. Ed è su queste solide basi che si poggia il cammino di due autori, uno scrittore ed un fotografo, che hanno deciso di attraversare questa terra e di rivelarne il carattere più autentico, recandosi nei luoghi della verità e della purezza. Il volume vuole quindi rappresentare una mappa poetica ed inedita della Lucania per il viaggiatore in cerca di purezza, per i lucani orgogliosi della propria appartenenza, per il turista che sceglie di vivere un’esperienza dei sensi e di non consumare il proprio tempo libero. Con il suo formato tascabile, nell’alternanza di testi e fotografie, l’opera vuole essere un compendio del sentimento che si fa carta, delle emozioni che si fanno luce, dei luoghi che si fanno parola. “Breviario lucano” è sia “scrittura di luce”, fotografia deriva dalla congiunzione di due parole greche: luce (φῶς, phṑs) e grafia (γραφή, graphḕ); che l’incontro di “lògos” e “locus”, che trovano nella Basilicata il luogo ideale dove vivere, respirare, generare bellezza.
“Un viaggio inedito in terra lucana, tra la purezza dell’esperienza e la profondità del ricordo.” Così scrive Antonio Nicoletti nella sua prefazione all’opera. “Parole e immagini – continua Nicoletti– forniscono una rappresentazione della realtà. Nel turismo, esse anticipano il viaggio suscitando curiosità e desiderio, e custodiscono il ricordo di ciò che è stato. Ciò avviene non solo attraverso quello che parole e immagini ritraggono, ma anche per il sentimento che evocano e per i sensi che stimolano, grazie a quell’operazione di completamento dell’esperienza percettiva (intellettiva ed emotiva) – di “closure”, per rubare un concetto chiave della Gestaldt – che effettua la nostra mente e che completa le nostre esperienze oltre i fenomeni che osserviamo. Le evocazioni che emergono dalle pagine di Sergio Ragone e Giuseppe Lotito suscitano sentimenti profondi, e al tempo stesso hanno la capacità di conservare la leggerezza e la pacatezza dei nostri luoghi lucani. Luoghi antichi, che hanno il sapore del tempo che passa e che forgia, insieme con il vento, i muri delle case e i paesaggi, i fili d’erba e i tronchi degli alberi, i volti degli uomini e delle donne e le ali dei falchi nel cielo.”